Il mio intervento al convegno “L’Europa delle Donne. + Libera + Concreta + Nostra”

Maggio 12, 2024

Il mio intervento al convegno organizzato da Azzurro Donna: “L’Europa delle Donne. + Libera + Concreta + Nostra”.

 

“Il divario retributivo di genere nell’Unione Europea è una problematica significativa che persiste nonostante gli sforzi per promuovere la parità salariale. Le donne nell’UE guadagnano in media il 12,7% in meno all’ora rispetto agli uomini. Questo divario, noto come “divario retributivo di genere”, è calcolato come la differenza tra le retribuzioni orarie lorde di uomini e donne, considerando le aziende con almeno 10 dipendenti. Non include detrazioni fiscali o contributi previdenziali.

Le ragioni di questa differenza sono complesse e multidimensionali. Parte del divario retributivo può essere spiegata da differenze strutturali nell’occupazione, nel livello di istruzione e nell’esperienza lavorativa. Ad esempio, le donne tendono a lavorare in settori meno retribuiti come l’assistenza, la sanità e l’istruzione, mentre gli uomini sono più presenti nei settori con stipendi più alti come la tecnologia e l’ingegneria. Inoltre, le donne occupano meno posizioni dirigenziali e, quando lo fanno, guadagnano in media il 23% in meno rispetto agli uomini nello stesso ruolo.

Un altro fattore significativo è il lavoro part-time. Le donne tendono a lavorare più spesso part-time, spesso a causa di responsabilità familiari come la cura dei bambini e le faccende domestiche. Questo porta a una minore disponibilità di tempo per il lavoro retribuito. Secondo i dati del 2021, quasi un terzo delle donne lavora part-time, rispetto all’8% degli uomini. Inoltre, le donne tendono ad avere più interruzioni di carriera legate alla famiglia, il che influisce ulteriormente sulla loro retribuzione.

Il divario retributivo di genere varia notevolmente tra i paesi dell’UE. Nel 2021, l’Estonia aveva il divario più alto (20,5%), seguita da Austria, Germania, Ungheria e Slovacchia. Al contrario, il Lussemburgo aveva quasi colmato il divario, e altri paesi come Romania, Slovenia, Polonia e Italia avevano divari molto più bassi. Tuttavia, un divario retributivo più basso non sempre indica maggiore uguaglianza di genere, poiché potrebbe riflettere una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

La riduzione del divario retributivo di genere avrebbe molti benefici, sia in termini di equità che economici. Ridurre il divario contribuirebbe a ridurre la povertà e stimolare l’economia. Studi indicano che una riduzione dell’1% del divario potrebbe aumentare il PIL dello 0,1%. Inoltre, un divario retributivo più basso porterebbe a un minor rischio di povertà ed esclusione sociale per le donne in età avanzata, poiché guadagnerebbero di più e avrebbero più risorse da risparmiare e investire.

Il Parlamento Europeo sta adottando misure per affrontare questo problema. A marzo 2023, sono state approvate nuove regole sulla trasparenza retributiva, obbligando le aziende a divulgare informazioni che facilitino il confronto delle retribuzioni tra generi. Se in un’azienda il divario supera il 5%, i datori di lavoro dovranno condurre una valutazione congiunta con i rappresentanti dei lavoratori. Inoltre, saranno imposte sanzioni ai datori di lavoro che non rispettano le regole.

Il Parlamento sta anche lavorando per promuovere l’uguaglianza di genere nei consigli di amministrazione, con l’obiettivo di avere almeno il 40% dei posti di direttore non esecutivo o il 33% di tutti i posti di direttore occupati da donne entro il 2026.

In conclusione, la riduzione del divario retributivo di genere è cruciale per promuovere l’uguaglianza di genere e porterebbe benefici economici significativi. Tuttavia, affrontare il problema richiede una combinazione di misure legislative, cambiamenti culturali e un impegno continuo per l’uguaglianza di genere.”